come
è cambiato il mondo dei bambini, rispetto a quando bambino lo ero
io?
Intendo
proprio il mondo visto dal punto di vista dei bambini, la scuola, ma
soprattutto il tempo libero, gli spazi e le modalità.
In
Italia mi da l'idea che il tempo libero dei bambini sia negato,
intendo il tempo libero senza, genitori, allenatori, insegnanti,
coach e chi più ne ha più metta.
Vedo
i figli dei miei amici, che mi dicono, Tommaso è
impegnatissimo, sta avendo risultati eccellenti, il lunedi fa
inglese e calcio, il martedì va a nuoto e poi a casa a fare i
compiti, il mercoledì torna a calcio poi lo mando a chitarra,
giovedì ancora nuoto e poi stiamo facendo un programma di coaching
infantile per il controllo della rabbia e l'integrazione, dovresti
vedere come sta diventando, e chiedo, ma non gioca con gli
altri bambini? senza adulti intendo, loro puntualmente,
sei
matto Enrico ? lo vuoi far giocare in strada? ci sono le macchine, e
poi non li leggi i giornali? sai quanti rumeni vanno a ubriacarsi
nei giardini, e le badanti slave? sai quanti bambini non tornano
a casa? si vede che manchi dall'Italia, e poi Tommaso è fortunato ,
noi da piccoli, stavamo tutto il giorno in cortile con altri bambini
, altro che inglese, magari mi avessero mandato a chitarra…Tommaso
è decisamente fortunato!
Certo
noi rappresentiamo una famiglia inusuale, viviamo in Jamaica, ma
veniamo dall'Italia, mia figlia è nata in Italia e a quattro anni si
è definitivamente trasferita con noi qua sull'isola,
Quando
la guardo appena tornata da scuola che si sfila in due secondi la
divisa, si toglie le scarpe e corre scalza a giocare con i sui
amichetti e le sue amichette, faccio fatica a ricondurla alle
mie esperienze, lei vive a dieci metri dal mare, praticamente tra
giungla e acqua, da un certo punto di vista è libera, dopo la
scuola istituzionale cambia i vestiti e entra nella scuola di
vita…fino al calare della sera! mi raccomando torna prima del buio…
Immancabilmente
lei si attarda per un motivo o per l'altro, una volta a fare il bagno
con le amiche , un'altra sono nati i gattini della vicina, un'altra
bisogna finire di fare le torte alle foglie di banana e terra, un
altra montano il sound per la dance proprio oggi, un altra i chicken
neck preparati con dovizia dal rasta sotto casa, non sono ancora
pronti…papà lo sai quanto mi piacciono.
Si,
effettivamente siamo diversi, molto diversi, ma fino a un certo
punto, fino a quando , mia moglie, ovvero sua mamma, comincia ad
azionare quella che per me diventa la Delorian volante,
una vera e propria macchina del tempo….noahhhhhhhh noahhhhhhhhhhhh,
urla, noahhhhhhhhhhhhh, si affaccia verso la yard (giardino)
del vicino e urla ancora più forte,
noahhhhhhhhhh…raggiunge
le 80 miglia orarie , chiudo gli occhi e sento indistintamente ,
enricooooooooooo…enricoooooooooooooooooooo, è pronta la
cenaaaaaaa,
non
c'è dubbio è mia madre, enricooooooooooooooooooo,
uffa
è già arrivata l'ora di tornare in casa , ma come , a parte gli
amici che hanno i genitori più cattivi, uno so che è un
carabiniere, un altro dicono che faccia il preside di una scuola,
l'altro ancora insegna pianoforte al conservatorio, gli altri sono
ancora in cortile a giocare, non lo capisce mia madre che siamo in un
momento importantissimo?
non
posso venire adesso, siamo nel pieno di una importantissima gara,
abbiamo giusto oggi messo le cartoline alla ruota dietro della
bicicletta, io ci ho messo un pò di tempo a trovare quella giusta,
quella che quando pedalo fa il rumore del college di mio cugino, lui
è un mito, ha il simbolo del cobra sul serbatoio della benzina e una
marmitta dorata che sale come un serpente sul suo mitico mezzo
elaborato, non posso proprio tornare adesso mamma, non è ancora del
tutto buio e stanno vincendo gli altri, quelli di "dietro".
Si
perché per me il mondo esplorabile è il "davanti" e il
"dietro", il quartiere dove vivo nasce nel boom
economico/costruttivo dei primi anni settanta , condomini di sei
piani, cortili con i garage a cui si accede da delle discese perfette
per lo slittino d'inverno quando nevica, aiuole altissime, che
facciamo fatica a salirci, ma che ci creano i percorsi, il tutto con
al centro un prato quadrato , grande circa metà di un campo da
calcio regolare, per noi quello è il "campone", la
striscia di terra che divide il "davanti" e il "dietro".
Voi
non ci crederete ma siamo proprio diversi tra "davanti" e
"dietro", sono diversi i nostri genitori, sono diversi gli
odori che senti negli scantinati quando zitto zitto vai a fare lo
speleologo come quelli del libro. Insomma tra "davanti" e
"dietro" si combatte, oggi sono le gare con le biciclette
"truccate" , ieri era la partitona di calcio,
come
nel cartone animato hollie e benji, un altra volta si gioca alla
guerra con sassi e bastoni, un'altra ancora si prova lo sport
americano fighissimo, quello con le mazze i guantoni e la palla tipo
quella da tennis, si il baseball, insomma ce ne sono sempre di sfide
, da quando si torna da scuola fino a quando diventa buio, durante
l'anno, nella vacanze estive invece si può stare fuori fino alle
nove…i più fortunati, non io, fino alle dieci e anche oltre ,ma
devi essere più grande ,e devi avere una fidanzata.
I
confini dei giochi e della nostra vita sono chiari, "davanti"
la strada, che non si può attraversare mai, assolutamente, solo una
volta lo abbiamo fatto, è stato fantastico, Michelone ha portato una
specie di bandiera , che poi era uno straccio che usava suo papà per
fare il meccanico, lo abbiamo legato a un bastone e via, abbiamo
superato il confine, abbiamo attraversato la strada, a dire il vero
non tutta, era troppo pericoloso, se ci avessero visto, e le macchine
poi passavano veloci, ma siamo arrivati a metà, abbiamo conquistato
l'aiuola di mezzo, e Andrea che ha tre anni più di me, i suoi
genitori non vivono insieme come i miei e gli lasciano fare un sacco
di belle cose, pensate che lui addirittura ha una collezione di
coltelli da Rambo, come li chiama lui, suo papà gli ha regalato
addirittura un machete, che sembra una spada come quella del film,
insomma, lui ha piantato la bandiera , quelli del "davanti"
non hanno paura!
Gianluca
e Marco sono tornati in cortile il giorno dopo con le guance rosse
rosse e facevano fatica a sedersi sul muretto con noi, Gianluca ha
detto che non gli era successo niente, lui è quasi un uomo, ma Marco
si è messo a piangere a ha detto che sua madre glie ne ha date di
santa ragione, lo ha fatto stendere sul letto e gli ha
picchiato il culetto con quell'aggeggio che si usa per i panni, mamma
mia che male, mia mamma solo una volta lo ha fatto, ma si è fermata
quasi subito e poi l'ho vista nel cucinotto che piangeva, poverina,
mi ha fatto piangere anche a me , e mi sono sentito male, più di
quando prendevo le botte.
L'altro
confine è il "dietro". Il "dietro" è un mondo a
parte che dopo il "campone" da direttamente sulla campagna,
ci sono ancora delle case in costruzione, e una volta ho sentito un
vecchio che si lamentava con i muratori dicendo che così in pochi
anni avrebbero mangiato tutta la campagna e le lepri e i fagiani che
la popolavano non avrebbero più avuto una casa.
Se
il davanti è il confine con la città e le sue avventure, il dietro
è il confine con la natura e le stagioni, di estate quando
raccolgono il grano fanno delle grandi palle di fieno dal sapore
buonissimo e noi , se siamo in pace con quelli di "dietro",
andiamo e ci saliamo sopra, da li si vede tutta la campagna fino
all'aeroporto, di inverno invece facciamo le avventure sulla neve,
partiamo come quel personaggio famoso che prendono pure in giro al
Drive In, come si chiama? a si Ambrogio Fogar, lui da solo con il suo
cane ha attraversato un mare di ghiaccio e noi facciamo come lui.
In
primavera invece le avventure sono arrivare alla rete dell'aeroporto
per vedere gli aerei che partono e arrivano, non sono aerei enormi,
molti non fanno neanche rumore, sembrano senza motore, quando sono in
aria vengono come trainati da altri aerei con le eliche, mio papà
dice che un tempo quello era un aeroporto militare dove passavano
aerei grandissimi, ma adesso lo usano come sport, se ho capito bene ,
anche se per me lo sport è un'altra cosa.
Sempre
in primavera e inizio estate oltre all'aeroporto le altre avventure
sono entrare nelle case diroccate, queste case sono dei vecchi
casali di campagna , anche fienili, proprio attaccati al "dietro",
ce ne sono vari e sono tutti recintati da un nastro bianco e rosso.
Il
più coraggioso entra da solo , per primo, ed è quasi sempre Andrea,
una volta però ci hanno beccati dei signori con degli strani
marchingegni, ci hanno fatto andare via dicendo che era pericoloso,
noi gli abbiamo detto che non abbiamo paura di niente, e loro ci
hanno risposto che comunque sia in qualche anno , non sanno neanche
loro esattamente, li butteranno giù, e verrà costruito un mega
centro commerciale, il più grande del nord italia, dicono che ci
saranno più di cento negozi, ristoranti, e una coop gigantesta con
più di sessanta casse per pagare.
Io
non so esattamente cos'è un centro commerciale, so che si può
comprare di tutto, ma che bisogno c'è di abbattere le case e i
fienili?
Noi
andiamo a fare spesa alla coop , per alcune cose, per le altre , come
la carne , dall'amico di mio padre, che ha una macelleria non lontano
da casa.
Ogni
volta che andiamo è sabato e sono contentissimo perché mio papà
non lavora e mi porta sulla cinquecento rossa, quando siamo li mio
papà perde un sacco di tempo a parlare di calcio con il suo amico e
intanto io mi guardo tutti i pezzi di carne, come sono tagliati, le
varie parti, è bellissima la macelleria, prima di andare via l'amico
di mio papà, che con me è sempre gentile, mi regala i ciccioli, che
buoni, dice che li fa lui e che un giorno mi insegna.
Isomma
la gara è nel vivo , forse questa volta vinciamo noi del davanti,
Michelone non pedala veloce , ma hanno tutti paura di lui, se provano
a sorpassarlo lui gli da un calcio che li fa cadere per terra, anche
io non ho paura, sono nato in bicicletta e pedalo veloce, una volta
pur di non perdere sono andato dritto veloce veloce dalla discesa ,
non sono riuscito a curvare e ho sbattuto talmente forte che mi sono
fatto malissimo, è arrivata anche mia mamma che ha sentito le urla,
mi ha portato all'ospedale dicendo che mi ero rotto qualcosa, io mi
sentivo come i militari dei film di guerra che vedevo con mio nonno,
quando andavano via dal campo di battaglia con una benda in testa e
una fascia al collo accendendosi una sigaretta , erano loro i
vincitori, e mio nonno mi diceva, vedi Enrico , nei film gli
americani vincono sempre, anche quando perdono.
Questa
volta stiamo vincendo davvero, e mia mamma che continua a chiamare,
ma come non capisce il momento? mamma aspetta, enricooooooo,
enricoooooooooooo enricooooooooooooooooooo
enrico
04/05/2012 jamaica
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