martedì 22 maggio 2012

Il mangiadischi, siamo parte della musica


Ogni volta che qualcuno mi chiede , come hai fatto a finire in jamaica? Perchè proprio la jamaica? Comincio con il solito; ero promoter di reggae e dancehall music in Italia, lavoravo in europa e ovunque ci fossero comunità jamaicane, sono stato più volte e Londra, New York, Canada, sempre per lavoro o presunto tale, tutto ciò mi ha irrimediabilmente condotto in Jamaica, è stato quasi uno step naturale.
In questo modo convinco il mio interlocutore che la mia è stata una scelta dettata da vocazione profonda verso la Jamaica e la sua musica. Il tutto corrisponde a verità, niente di falso, niente da mostrare per farsi grandi e fighi, anzi è proprio per dimostrare che la mia non è stata fortuna, non volevo il paradiso come non mi sono mai sentito un asceta che segue una luce, un percorso...
Se devo essere sincero a volte non lo so bene neanche io perchè sono qua, e in definitiva credo che non ci sia una semplice formula che possa spiegarlo, esistono semplici frasi che possono fare sentire a proprio agio me e la persona con cui sto parlando, ma pretendere di dire: è per questa ragione. No non me la sento, almeno non in profondità.
Come ho scritto ripetutamente, qua di tempo ce ne è a volontà, a volte troppo, quando ti interroghi, e cerchi risposte la testa comincia a viaggiare, se le poni degli argini perchè cerchi soluzioni , segni o segnali di facile utilizzo, quasi da chat ,allora va bene , ma se vuoi arrivare ad aprire la porticina di uno dei castelli che hai costruito per aria e andare a vedere che cosa c'è dentro, quegli argini li devi abbattere e lasciare che la mente faccia il suo lavoro, i confini si dissolvono, tutto sembra più difficile e fumoso, mentre prima pensavi di avere la risposta adesso non solo non ci capisci niente, ma aumentano le domande, chiudi gli occhi, non fare niente, lascia andare.
Ti avvicini a un castello che vedi la per aria, non entri, ma fuori , in stile centro sociale vedi uno striscione in cui a caratteri cubitali c'è scritto: la musica come stato mentale, la musica come scelta.....sbammmmm
Eccola la costante di una vita! La musica!
Non il lavoro, non la famiglia, non la passione, ma la musica!
La musica ha sempre fatto parte di questi elementi della mia vita, i primi ricordi che ho sono in musica. Musica in senso lato intendo, non ho mai suonato uno strumento, mia madre e mio padre non sono maestri di conservatorio o musicisti geni ex frikkettoni sessattotini, certo mio nonno e suo fratello suonavano in una banda di paese, e ricordo benissimo quando mio nonno mi suonava la fisarmonica e mi incantavo a guardarlo mentre faceva uscire note da quello strano e affascinante oggetto, ma questa è un'altra storia .
Posso ripercorrere le tappe della mia vita pensando a quanto la mia vita fa parte della musica e non il contrario!
Flash di un bambino che ascolta Adriano Celentano con sua madre e si scatena a ballare “il tuo bacio è come un rock”, flash di un bambino che con il tovagliolo legato al collo a mo di far west mima perfettamente tutta la sigla di Sam il ragazzo del west, flash di un bambino che di nascosto dai genitori prende i pochi dischi che trova in casa e prova a farli girare nel giradischi, cambiando velocità da 78 a 45 a 33 chiaramente rovinandoli irrimediabilmente, flash dello stesso bambino con la prima cassetta regalata da sua madre, che quando entrò insieme a lui nel negozio chiese: vorrei una cassetta per lui, non so , una che potrebbe piacergli. Non so quanto si addice a un negozio di musica la modalità , mi dia un paio di scarpe che possano andare bene, ma sono sicuro che quel bambino ancora oggi ricorda la fierezza di uscire da quel posto con l'atteso regalo e correre a casa ad ascoltarlo, una volta , due volte, e ancora e ancora. Infinita è e rimarrà sempre la riconoscenza a sua madre per averlo aiutato a diffondere questo piacevole virus nella vene , che mai, ne con il vinile, ne con i cd, ne con gli mp3 se ne sarebbe andato...
Senza dubbio la musica tocca il profondo di quello che qualcuno può chiamare anima, non sono certo il primo a dirlo, bravo Enrico hai scoperto l'acqua calda, è vero, ma è fantastico pensarci, è fantastico pensare quanto ogni singolo momento della nostra vita sia legato a delle canzoni, pensateci, ogni delusione d'amore, ogni soddisfazione in amore, le amicizie, i lutti, le nascite, ognuno di noi sono certo che ricorda una canzone per determinati momenti della vita ed il bello è che rimane, non è qualcosa di passeggero, ma anzi, qualcosa di indelebile, profondamente impresso dentro, puoi tentare di far finta di dimenticare, magari di crescere, ma quella canzone non se ne andrà mai, è li, una nota, un intro, una battuta e ti riproietti quando ti sudavano le mani e non potevi controllare il battito del cuore prima di baciare la tua prima ragazza
In questo senso la musica non fa più parte di te,sei tu che sei parte della musica, non importa il genere , l'anno o l'autore, musica è musica punto.
Ma quindi sai suonare anche degli strumenti , che bello.
No neanche uno, non ci sono mai riuscito.
Ho provato senza nessun successo il classico flauto in prima media, la batteria e la chitarra con un professore blues man mitico delle medie, ma niente, il tempo , la coordinazione e Enrico vanno in direzioni diverse , non riescono a lavorare insieme.
Successivamente in adolescenza ho riprovato a prendere in mano il microfono, in qualche modo volevo entrare in una band, tutti i miei amici lo facevano, le sale prove del Diamante erano un punto di ritrovo. Prima provai a cantare, ma quanto sei stonato, poi a rappare, si hai le liriche ma lascia perdere, un tempo non troppo lontano non esistevano i programmi musica-fai da te per computer, o canti o impari a suonare uno strumento, una cosa che ho sempre fatto però è girare i dischi, e mi piaceva farlo davanti alla gente,per la gente
Mi ricorderò sempre un'animata discussione tra la leader di un gruppo allora abbastanza famoso e un dj conosciuto nelle mie zone che si stava preparando al dj set post concerto, lei senza mezzi termini gli disse:
“non dire che suoni, te la puoi menare fin che vuoi , ma non capirai mai la vera essenza della musica , tu la riproduci e basta, io la suono e quindi la vivo”
Forse è vero, quella del dj è la rivincita dei negati con gli strumenti, di coloro che amano si la musica , ma non riescono a farne di propria, possono solo replicare quella che gli altri hanno lasciato in dono sotto forma di raccolta o singolo.
Fattostà che con la raccolta delle sigle dei cartoni animati che mi portavo dietro da quando ero bambino ai tempi in cui si usava ascoltare le storie e le sigle nei mangiadisci, chi se lo ricorda più, non serviva neanche la corrente , inserivi la pizzetta vinilica e lui suonava, che magia..insomma con un centinaio di 45 giri trovati nella spazzatura iniziai per caso a fare il dj.
Avevo appena compiuto quattordici anni e frequentavo un sindacato studentesco con un piccola sede autogestita in centro, non ricordo chi o come ma riuscimmo a recuperare un vecchio impianto stereo con tanto di giradischi ogni domenica pomeriggio era festa.
Finalmente e in maniera abbastanza cosciente scoprii quanto era bello far ballare la gente, che emozione, si lo avevo gia fatto per i miei amici a casa mia o casa loro, ma adesso era diverso, ne ero cosciente e mi piaceva, mi sentivo il regista di una commedia, certo non ero su un palco con una chitarra scintillante e effetti metal pesissimi, ma la gente mi seguiva, ballava e si divertiva.
Questa cosa del dj io ho sempre pensato che o ce l'hai dentro o non ce l'hai, uno è dj non solo in pista ma nella vita, tuttora mi rendo conto che se devo ascoltare dei pezzi mi piace metterci mano, non importa quanta gente ho davanti, può esserci solo mia figlia a cui suono le sigle dei cartoni, quelle belle, suonate bene , non la robaccia di adesso, che mi viene da tagliarle e metterne una di seguito che ci sta bene che piace, che in quel momento fa effetto, quale miglior modo per comunicare?
Nel mio navigare nella musica ho attraversato svariati generi, in cui mi ci sono tuffato dentro prepotentemente, sempre facendo girare i dischi che la custodivano davanti alla gente.
Da un certo punto di vista i generi hanno condizionato molte scelte di vita , altro che semplici mode passeggere, il punk nella tarda adolescenza ha lasciato posto alla musica che arrivava da un isola di cui non sapevo praticamente niente , solo che ci aveva vissuto uno con i dreadlocks che si chiamava Bob Marley, fumava le canne come me, la sua musica era di ribellione come il punk ma non distruggeva, o meglio abbatteva muri ma in maniera diversa , il ritmo poi ti rapiva, ne volli sapere di più e iniziai a inserire nella mia scaletta pezzi suoi e di reggae, nel contempo iniziai a conoscere altre musiche che stavano tra il punk e il reggae, almeno a me sembrava cosi, si chiamavano soul, per lo più northern soul, e ska.
Chi seguiva quei generi un po' mi intimoriva un po' mi affascinava e scoprii che pure Bob era stato un rude boy, e lo ska che piaceva a me veniva da li, tutto dalla Jamaica? Possibile?
Era il tempo in cui le posse erano appena scese dal loro piedistallo e si andava sotto il ponte di via libia al raduno Tinte Forte per la presentazione del disco La Rapadopa. Per me era anche il tempo dei centri sociali e quello che veniva fuori dalla Jamaica si sposava perfettamente con tutto cio, qualcuno poi mi dissse che pure il rap in America fu inventato da jamaicani , che immigrati a New York iniziarono a parlare su delle basi, pazzesco, il mio amore cresceva di giorno in giorno, e la cosa che più adoravo fare era proprio suonare quella musica.
Se pensi alla Jamaica pensi alla spiaggia, e noi avevamo una spiaggia, era sul Po , ogni estate il fiume lasciava lunghi e sabbiosi spazi bianchi in cui mio nonno prima e mio padre dopo di lui andavano a fare il bagno da giovani, non potendo andare le domeniche nei dispendiosi lidi, cosi come facevano la maggioranza dei ferraresi di allora.
Noi cresciuti nell'era dell'inquinamento andavamo a passare le giornate, a pescare, prendere il sole, e fare falò notturni, quale migliore colonna sonora per questa situazione ? Ma il reggae chiaro! Bastò affittare un impianto al service dei concerti, comprare da bere, spargere la voce, e il falò diventò dancehall, e noi diventammo la crew di un sound system...alla jamaicana...cosi pensavamo...e cosi è stato.
Poi è un susseguirsi di serate, dancehall, amicizie, disamicizie, conoscenza della musica e quindi ammissione di ignoranza, parade e street parade, carri dei pirati, prove di documentari, sound in piazza, sound alle manifestazioni, concerti organizzati, mega eventi saltati, pacche nei denti, delusioni, collaborazioni video, viaggi sull'isola, voglia di saperne sempre di più, richiamo incontrollabile e profondo di andare a bere alla fonte, capire più che sapere, vivere più che vedere, chi ha creato questa cosa, chi la vive tutti i giorni, in tutti gli aspetti della vita, e allora ci provi, provi a creare un ponte , prima immaginario poi reale tra te e quello che cerchi.
Vai sull'isola una volta, ti sconvolge , vai la seconda , ti sconvolge ancora di più, fin che ti chiedi, ma io potrei viverci?
Mentre sei ancora li che ti interroghi e non riesci a risponderti in maniera adulta e razionale sei gia li che lotti per il permesso di soggiorno, che valuti la scuola per tua figlia, che capisci dove comprare l'olio extravergine di oliva che ti manca tanto, ti guardi indietro e sono passati anni, e ancora una volta ti fai domande, come ci sono arrivato a vivere qua?
Più in generale quando riesci a bere alla fonte ti accorgi che davanti a te hai tante strade, capisci che non hai bisogno di essere su un palco o in un back stage per vivere la musica.
La musica , permea ogni aspetto della vita , la musica è vita, nel bene e nel male, positivo e negativo, questa è la caratteristica che più mi ha sconvolto e forse attratto della Jamaica, quando vedo mia moglie che insegna ballo ai bambini dell'asilo e prapara la coreografia per la loro gara, quando vedo la maestra che balla lo ska perchè è ancora “la nostra musica popolare” , quando vedo mia figlia che per giocare balla con le sue amichette, quando salgo nel taxi la mattina e tutti cantano le nuove hits
Quando dico che la musica non solo fa parte di te, ma tu sei parte della musica, intendo il profondo e perlopiù inconscio legame che si instaura con questa magica cosa creata dagli uomini, una volta, per la vita!





enrico
22/05/2012 jamaica

venerdì 4 maggio 2012

i bambini e il cortile "davanti" e "dietro"

Una riflessione che mi assilla ogni volta che vedo mia figlia giocare con gli altri bambini, è :

come è cambiato il mondo dei bambini, rispetto a quando bambino lo ero io?

Intendo proprio il mondo visto dal punto di vista dei bambini, la scuola, ma soprattutto il tempo libero, gli spazi e le modalità. 
In Italia mi da l'idea che il tempo libero dei bambini sia negato, intendo il tempo libero senza, genitori, allenatori, insegnanti, coach e chi più ne ha più metta. 
Vedo i figli dei miei amici, che mi dicono,  Tommaso è impegnatissimo, sta avendo  risultati eccellenti, il lunedi fa inglese e calcio, il martedì va a nuoto e poi a casa a fare i compiti, il mercoledì torna a calcio poi lo mando a chitarra, giovedì ancora nuoto e poi stiamo facendo un programma di coaching infantile per il controllo della rabbia e l'integrazione, dovresti vedere come sta diventando, e chiedo, ma non gioca con  gli altri bambini? senza adulti intendo, loro puntualmente, 
sei matto Enrico ? lo vuoi far giocare in strada? ci sono le macchine, e poi non li leggi i giornali? sai quanti rumeni vanno a ubriacarsi nei giardini, e le badanti slave? sai quanti bambini non tornano a casa? si vede che manchi dall'Italia, e poi Tommaso è fortunato , noi da piccoli, stavamo tutto il giorno in cortile con altri bambini , altro che inglese, magari mi avessero mandato a chitarra…Tommaso è decisamente fortunato!
Certo noi rappresentiamo una famiglia inusuale, viviamo in Jamaica, ma veniamo dall'Italia, mia figlia è nata in Italia e a quattro anni si è definitivamente trasferita con noi qua sull'isola,
Quando la guardo appena tornata da scuola che si sfila in due secondi la divisa, si toglie le scarpe e corre scalza a giocare con i sui amichetti e le sue amichette, faccio fatica a ricondurla alle mie esperienze, lei vive a dieci metri dal mare, praticamente tra giungla e acqua, da un certo punto di vista è libera, dopo la scuola istituzionale cambia i vestiti e entra nella scuola di vita…fino al calare della sera! mi raccomando torna prima del buio…
Immancabilmente lei si attarda per un motivo o per l'altro, una volta a fare il bagno con le amiche , un'altra sono nati i gattini della vicina, un'altra bisogna finire di fare le torte alle foglie di banana e terra, un altra montano il sound per la dance proprio oggi, un altra i chicken neck preparati con dovizia dal rasta sotto casa, non sono ancora pronti…papà lo sai quanto mi piacciono. 
Si, effettivamente siamo diversi, molto diversi, ma fino a un certo punto, fino a quando , mia moglie, ovvero sua mamma, comincia ad azionare quella  che per me diventa la Delorian volante, una vera e propria macchina del tempo….noahhhhhhhh noahhhhhhhhhhhh, urla, noahhhhhhhhhhhhh, si affaccia verso la yard (giardino)  del vicino e urla ancora più forte,
noahhhhhhhhhh…raggiunge le 80 miglia orarie , chiudo gli occhi e sento indistintamente , enricooooooooooo…enricoooooooooooooooooooo, è pronta la cenaaaaaaa, 
non c'è dubbio è mia madre, enricooooooooooooooooooo,
uffa è già arrivata l'ora di tornare in casa , ma come , a parte gli amici che hanno i genitori più cattivi, uno so che è un carabiniere, un altro dicono che faccia il preside di una scuola, l'altro ancora insegna pianoforte al conservatorio, gli altri sono ancora in cortile a giocare, non lo capisce mia madre che siamo in un momento importantissimo?
non posso venire adesso, siamo nel pieno di una importantissima gara, abbiamo giusto oggi messo le cartoline alla ruota dietro della bicicletta, io ci ho messo un pò di tempo a trovare quella giusta,  quella che quando pedalo fa il rumore del college di mio cugino, lui è un mito, ha il simbolo del cobra sul serbatoio della benzina e una marmitta dorata che sale come un serpente sul suo  mitico mezzo elaborato, non posso proprio tornare adesso mamma, non è ancora del tutto buio e stanno vincendo gli altri, quelli di "dietro".
Si perché per me il mondo esplorabile è il "davanti" e il "dietro", il quartiere dove vivo  nasce nel boom economico/costruttivo dei primi anni settanta , condomini di sei piani, cortili con i garage a cui si accede da delle discese perfette per lo slittino d'inverno quando nevica,  aiuole altissime, che facciamo fatica a salirci, ma che ci creano i percorsi, il tutto con al centro un prato quadrato , grande circa metà di un campo da calcio regolare,  per noi quello è il "campone", la striscia di terra che divide il "davanti" e il "dietro". 
Voi non ci crederete ma siamo proprio diversi tra "davanti" e "dietro", sono diversi i nostri genitori, sono diversi gli odori che senti negli scantinati quando zitto zitto vai a fare lo speleologo come quelli del libro. Insomma tra "davanti" e "dietro" si combatte, oggi sono le gare con le biciclette "truccate" , ieri era la partitona di calcio,
come nel cartone animato hollie e benji, un altra volta si gioca alla guerra con sassi e bastoni, un'altra ancora si prova lo sport americano fighissimo, quello con le mazze i guantoni e la palla tipo quella da tennis, si il baseball, insomma ce ne sono sempre di sfide , da quando si torna da scuola fino a quando diventa buio, durante l'anno, nella vacanze estive invece si può stare fuori fino alle nove…i più fortunati, non io, fino alle dieci e anche oltre ,ma devi essere più grande ,e devi avere una fidanzata.
I confini dei giochi e della nostra vita sono chiari, "davanti" la strada, che non si può attraversare mai, assolutamente, solo una volta lo abbiamo fatto, è stato fantastico, Michelone ha portato una specie di bandiera , che poi era uno straccio che usava suo papà per fare il meccanico, lo abbiamo legato a un bastone e via, abbiamo superato il confine, abbiamo attraversato la strada, a dire il vero non tutta, era troppo pericoloso, se ci avessero visto, e le macchine poi passavano veloci, ma siamo arrivati a metà, abbiamo conquistato l'aiuola di mezzo, e Andrea che ha tre anni più di me, i suoi genitori non vivono insieme come i miei e gli lasciano fare un sacco di belle cose, pensate che lui addirittura ha una collezione di coltelli da Rambo, come li chiama lui, suo papà gli ha regalato addirittura un machete, che sembra una spada come quella del film,  insomma, lui ha piantato la bandiera , quelli del  "davanti" non hanno paura!
Gianluca e Marco sono tornati in cortile il giorno dopo con le guance rosse  rosse e facevano fatica a sedersi sul muretto con noi, Gianluca ha detto che non gli era successo niente, lui è quasi un uomo, ma Marco si è messo a piangere a ha detto che sua madre glie ne ha date di santa ragione,  lo ha fatto stendere sul letto e gli ha picchiato il culetto con quell'aggeggio che si usa per i panni, mamma mia che male, mia mamma solo una volta lo ha fatto, ma si è fermata quasi subito e poi l'ho vista nel cucinotto che piangeva, poverina, mi ha fatto piangere anche a me , e mi sono sentito male, più di quando prendevo le botte.
L'altro confine è il "dietro". Il "dietro" è un mondo a parte che dopo il "campone" da direttamente sulla campagna, ci sono ancora delle case in costruzione, e una volta ho sentito un vecchio che si lamentava con i muratori dicendo che così in pochi anni avrebbero mangiato tutta la campagna e le lepri e i fagiani che la popolavano non avrebbero più avuto una casa.
Se il davanti è il confine con la città e le sue avventure, il dietro è il confine con la natura e le stagioni, di estate quando raccolgono il grano fanno delle grandi palle di fieno dal sapore buonissimo e noi , se siamo in pace con quelli di "dietro", andiamo e ci saliamo sopra, da li si vede tutta la campagna fino all'aeroporto, di inverno invece facciamo le avventure sulla neve, partiamo come quel personaggio famoso che prendono pure in giro al Drive In, come si chiama? a si Ambrogio Fogar, lui da solo con il suo cane ha attraversato un mare di ghiaccio e noi facciamo come lui. 
In primavera invece le avventure sono arrivare alla rete dell'aeroporto per vedere gli aerei che partono e arrivano, non sono aerei enormi, molti non fanno neanche rumore, sembrano senza motore, quando sono in aria vengono come trainati da altri aerei con le eliche, mio papà dice che un tempo quello era un aeroporto militare dove passavano aerei grandissimi, ma adesso lo usano come sport, se ho capito bene , anche se per me lo sport è un'altra cosa. 
Sempre in primavera e inizio estate oltre all'aeroporto le altre avventure sono entrare nelle case diroccate,  queste case sono dei vecchi casali di campagna , anche fienili, proprio attaccati al "dietro", ce ne sono vari e sono tutti recintati da un nastro bianco e rosso. 
Il più coraggioso entra da solo , per primo, ed è quasi sempre Andrea, una volta però ci hanno beccati dei signori con degli strani marchingegni, ci hanno fatto andare via dicendo che era pericoloso, noi gli abbiamo detto che non abbiamo paura di niente, e loro ci hanno risposto che comunque sia in qualche anno , non sanno neanche loro esattamente, li butteranno giù, e verrà costruito un mega centro commerciale, il più grande del nord italia, dicono che ci saranno più di cento negozi, ristoranti, e una coop gigantesta con più di sessanta casse per pagare.
Io non so esattamente cos'è un centro commerciale, so che si può comprare di tutto, ma che bisogno c'è di abbattere le case e i fienili?
Noi andiamo a fare spesa alla coop , per alcune cose, per le altre , come la carne , dall'amico di mio padre, che ha una macelleria non lontano da casa. 
Ogni volta che andiamo è sabato e sono contentissimo perché mio papà non lavora e mi porta sulla cinquecento rossa, quando siamo li mio papà perde un sacco di tempo a parlare di calcio con il suo amico e intanto io mi guardo tutti i pezzi di carne, come sono tagliati, le varie parti, è bellissima la macelleria, prima di andare via l'amico di mio papà, che con me è sempre gentile, mi regala i ciccioli, che buoni, dice che li fa lui e che un giorno mi insegna.
Isomma la gara è nel vivo , forse questa volta vinciamo noi del davanti, Michelone non pedala veloce , ma hanno tutti paura di lui, se provano a sorpassarlo lui gli da un calcio che li fa cadere per terra, anche io non ho paura, sono nato in bicicletta e pedalo veloce, una volta pur di non perdere sono andato dritto veloce veloce dalla discesa , non sono riuscito a curvare e ho sbattuto talmente forte che mi sono fatto malissimo, è arrivata anche mia mamma che ha sentito le urla, mi ha portato all'ospedale dicendo che mi ero rotto qualcosa, io mi sentivo come i militari dei film di guerra che vedevo con mio nonno, quando andavano via dal campo di battaglia con una benda in testa e una fascia al collo accendendosi una sigaretta , erano loro i vincitori, e mio nonno mi diceva, vedi Enrico , nei film gli americani vincono sempre, anche quando perdono.
Questa volta stiamo vincendo davvero, e mia mamma che continua a chiamare, ma come non capisce il momento? mamma aspetta,  enricooooooo, enricoooooooooooo enricooooooooooooooooooo






enrico
04/05/2012 jamaica

martedì 1 maggio 2012

il puzzle, questo è il mio blog

Benevuti !
piccola presentazione del blog che ho appena aperto,
mi chiamo Enrico e sono uno emigrato/scappato e un pò fuggito dall'Italia,
tutto ciò nel 2008...dopo anni di innamoramento accecante verso un isola chiamata Jamaica, la sua musica, la sua cultura, insieme a moglie e figlia abbiamo deciso che lo stivale per noi era stretto, e dopo varie delusioni lavorative abbiamo fatto il passo e ciao Italia!
Gestiamo una piccola guest house sul mare in un angolo abbastanza remoto della Jamaica .... diciamo che si potrebbe definire un piccolo angolo selvaggio, dove ripensare a una vita diversa, nessuna mitizzazione , nessun paradiso, solo un ritmo diverso, colori diversi, persone diverse..insomma , a volte nella vita, non solo nei film, è possibile praticare non solo pensare...ora ricomincio!
Quando sei "lontano" dalle tue radici, la testa comincia a lavorare e produce tanti castelli per aria, smetti di guardare la televisione, grazie a internet continui a leggere i giornali, ma quando vai a parlarne con chi in Italia ci vive ancora ti rendi conto di iniziare ad avere un punto di vista diverso, e allora capita che rifiuti tutto e vuoi annullare le tue radici, poi passa il tempo e senti il bisogno di ricomporre il puzzle che vedi disfatto da anni sul pavimento...e le testa lavora, e comincia a costruire castelli per aria........................... chi sono ? da dove vengo ? qual'è la mia gente?
una semplice foto di quando ero bambino assume un sapore particolare, ripensare alla maestra delle elementari, ai nonni che hanno fatto la resistenza e adesso non ci sono più, il mio amico del cuore che se ne va in una notte piovosa inghiottito da una macchina fuori controllo, la montagna come senso della vita, le chiacchierate infinite con mia madre, poi le autogestioni alle superiori, rappresentante di istituto, la politica, il fervore giovanile, socialismo rivoluzionario, la musica sempre presente e prepotente, le mode che rifiuti per abbracciarne altre che ritieni più vicine, le cariche di Genova, le retate della polizia e scappare per i vicoli , facce coperte da passamontagna, teste con caschi e manganelli, la delusione, gli incubi, la politica che non risponde più alle tue domande, i compagni che prima erano fratelli di sangue e poi ti vedono nemico, l'amore per una compagna con cui ti traghetti fuori dalla "setta" e ti immergi in una vita fatta ancora una volta di musica in levare e speranze, i primi lavori seri, la fuga dai lavori seri, ancora a cercare altre strade per mangiare, ancora progetti, soddisfazioni e delusioni, la vita, una figlia, il sorriso, il futuro, l'isola che continua a chiamare, l'Italia che ti prende a calci in culo, ancora una volta delusioni, gli amici che ti lasciano , l'isola ancora , l'isola con famiglia, il passato che ti insegue, i genitori che ti aiutano ancora una volta, il fallimento, sono un fallito, poi ancora la vita, il sorriso di tua figlia, un futuro è possibile se affronti il passato...il puzzle che prima pensavi impossibile da comporre, poi qualche pezzo si incastra , si unisce e prende forma...................castelli per aria!
benvenuti nelle mie elucubrazioni mentali!..
questo è il mio blog, i castelli per aria di un italiano emigrato in Jamaica

enrico
01/05/2012 jamaica